Falso Nueve Primo Numero, Febbraio 2015.pdf


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Come Allegri conquistò la Juventus

In sede di presentazione
ufficiale, probabilmente,
solamente qualche pazzo avrebbe potuto guardare il bicchiere mezzo
pieno in occasione dello
sbarco di Massimiliano
Allegri sulla panchina
bianconera. D’altro canto, a distanza di qualche
mese, bisogna fare solamente “mea culpa”. Ovviamente il discorso va
contestualizzato e dunque non generalizzato.
Personalmente, infatti,
ho sempre basato il mio
giudizio analizzando il
regno sovrano, ovvero, il
manto erboso. E anche
l’avvento del tecnico toscano sotto la Mole, pur
vantando remore non di
poco conto, dal sottoscritto è stato accolto
con grande attenzione.
Anche perché gli allenatori a Torino – solitamente – vengono scelti oculatamente.Ho indagato,
qualche telefonata e un
paio di cene, quanto serve per cercare di costruirmi un’idea. Senza
vantare alcun tipo di pregiudizio. Ebbene, parlando di campo, rapidamente sono venuto a sapere
cose piuttosto interessanti. Tipo. Fabio Paratici, diesse bianconero,
è sempre stato un grande estimatore di Allegri e
del suo staff tecnico.
Beppe Marotta, amministratore delegato della

Juventus, idem con patate. Insomma, annusato
l’addio di Conte, in corso
Galileo Ferraris si sono
fiondati con convinzione
su un’alternativa e, tra le
varie opzioni sondate,
hanno optato per affondare il colpo sull’ex
mister milanista. Dalla
sua: metodologie tecniche, stipendio tra i parametri, curriculum e sano
aziendalismo. Attenzio-

giorno di ritiro. Ma torniamo all’attualità. Allegri
s’è ritrovato tra le mani
un’eredità pesante, compito difficile come pochi
altri sulla carta. Eppure,
nonostante ciò, è riuscito
a non far rimpiangere il
suo predecessore, senza compiere grandi stravolgimenti tattici in fase
embrionale nel suo inserimento in terra sabauda,
e, soprattutto, conqui-

ne, quest’ultimo ingrediente non dev’essere
visto come un aspetto
negativo, anzi, difendere
e operare in funzione di
chi ti stipendia è la base.
Altrimenti, e ogni riferimento è puramente voluto, si finisce appunto per
salutare tutti nel secondo

stando rapidamente la
fiducia del gruppo. I calciatori per Conte si sarebbero fatti uccidere. I
calciatori per Allegri nutrono un immenso rispetto e, con qualche “titulo”
in bacheca, il rapporto
potrebbe consolidarsi
ulteriormente.