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Michela Eleuteri
DISPENSE DEL CORSO
DI ANALISI MATEMATICA
Numeri
Numeri naturali e principio di induzione,
campi ordinati, numeri complessi
Indice
1 I numeri naturali e il principio di induzione
5
1.1
I numeri naturali e il principio di induzione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
5
1.2
Principio di induzione: esercizi proposti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
8
1.3
Fattoriale e coecienti binomiali
1.4
Complementi
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
16
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
18
1.4.1
Valore assoluto
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
18
1.4.2
Sommatorie . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
19
2 Campi ordinati
21
2.1
L'insieme dei numeri razionali
Q.
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
21
2.2
Numeri reali: estremo superiore e assioma di continuità . . . . . . . . . . . . . .
23
2.3
Esercizi proposti
31
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
3 Numeri complessi
3.1
3.2
39
Premessa: radicali, potenze e logaritmi
n-esime
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
39
aritmetiche . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
39
3.1.1
Radici
3.1.2
Potenze a esponente reale
3.1.3
Logaritmi
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
39
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
40
Numeri complessi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
41
3.2.1
Denizione di
e struttura di campo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
41
3.2.2
Forma trigonometrica dei numeri complessi . . . . . . . . . . . . . . . . .
47
3.2.3
Potenze di numeri complessi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
48
3.2.4
Radici
C
n-esime
di numeri complessi
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
49
3.3
Forma esponenziale dei numeri complessi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
53
3.4
Esercizi svolti
53
3.5
Esercizi proposti
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
57
3.6
Esercizi senza soluzione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
80
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
3
INDICE
4
CAPITOLO 1
I numeri naturali e il principio di
induzione
1.1. I numeri naturali e il principio di induzione
I numeri naturali sono costruiti a partire dall'elemento 0, da un insieme
di successivo (indicata con
s)
vericanti i seguenti assiomi detti
N
e da un'operazione
assiomi di Peano.
1)0 ∈ N;
2)∀ n ∈ N, s(n) ∈ N;
3)∀ n ∈ N, s(n) 6= 0;
4)∀ m, n ∈ N, s(m) = s(n) ⇒ m = n;
5)∀ S ⊆ N, {(0 ∈ S) ∧ (∀ n ∈ N, n ∈ S ⇒ s(n) ∈ S)} ⇒ S = N.
Il primo assioma aerma che
ci sia un successivo, mentre
N non è vuoto; il secondo assioma garantisce che per ogni numero
il terzo ci dice che 0 non ha un precedente; il quarto assioma af-
ferma invece che non è possibile tornare ad un numero già incontrato. Inne il quinto assioma
può essere riscritto nel seguente modo:
Quinto assioma di Peano (principio di induzione:
prima forma)
S ⊆ N un insieme che verica le seguenti proprietà:
1) 0 ∈ S (base dell'induzione)
2) ∀n, n ∈ S ⇒ n + 1 ∈ S (passo induttivo)
Allora S = N.
Sia
Si tratta di un principio largamente utilizzato per dimostrare proprietà che dipendono da nu-
5
1
I numeri naturali e il principio di induzione
meri naturali. È un assioma che non stupisce: se un insieme contiene 0 e vale il passo induttivo,
allora contiene 1. Se contiene 1, allora dal passo induttivo contiene 2, e così via...Il principio
di induzione permette proprio di formalizzare questo concetto del e così via..., dimostrando
la verità di innite proposizioni in un colpo solo.
Il principio di induzione può anche essere espresso in maniera equivalente in questa seconda
forma:
Principio di induzione
(seconda forma)
P(n) una proprietà vera per n = 0. Supponiamo
P(n + 1). Allora P(n) è vera per ogni n.
Sia
che se
P(n)
è vera, allora è vera anche
Dimostriamo l'equivalenza tra il quinto assioma di Peano e la seconda forma del principio di
induzione. Supponiamo vero il quinto assioma di Peano e consideriamo l'insieme
N : P(n)}.
Per ipotesi
quinto assioma,
S=N
0∈S
e inoltre se
e quindi
P(n)
n∈S
allora anche
è vera per ogni
n + 1 = s(n) ∈ S.
S = {n ∈
Dunque, per il
n.
S un insieme che contiene 0, e il
successivo di ogni suo elemento. Consideriamo il predicato P(n) con n ∈ S. Allora, intanto
P(0) è vera; inoltre se P(n) è vera, allora anche P(n + 1) è vera. Allora per il principio di
induzione, P(n) è vera per ogni n e quindi S = N.
Viceversa, supponiamo vero il principio di induzione.
Sia
Il principio di induzione può anche essere espresso in maniera equivalente in questa forma apparentemente più forte (in realtà è facile vedere che di nuovo sono equivalenti).
Principio di induzione
(forma forte)
S ⊆ N un insieme che verica le seguenti proprietà:
1) 0 ∈ S
2) ∀n tale che tutti i numeri minori o uguali di n appartengono
Allora S = N.
Sia
ad
S,
anche
n + 1 ∈ S.
Inne osserviamo che il principio di induzione è equivalente al seguente principio, detto principio del minimo intero: esso asserisce che i numeri naturali sono ben ordinati (per questo
è anche detto principio del buon ordinamento). Questa proprietà non è vericata dai
S = {x ∈ R : x > 0}). Si rimanda per
confronto al corrispondente risultato per sottoinsiemi di Z (ogni insieme di numeri reali A ⊆ Z
numeri reali (per esempio considerando l'insieme
non vuoto e limitato inferiormente ha minimo), la cui dimostrazione si basa sul concetto di
estremo inferiore.
Principio del minimo intero (o principio del buon ordinamento)
Ogni sottoinsieme non vuoto di
N
ha minimo.
6
1.1
I numeri naturali e il principio di induzione
Dimostriamo l'equivalenza tra il principio di induzione, nella forma forte, e il principio del
minimo intero. Supponiamo vero il principio di induzione, forma forte e dimostriamo il principio
del minimo intero. Sia
A
un sottoinsieme di
facendo vedere che il complementare
Base dell'induzione:
N\A
N che
N \ A = N.
non ha minimo. Dimostriamo che è vuoto,
contiene lo 0. Se così non fosse,
0∈A
e allora avremmo che
A
ha
elemento minimo, contro l'ipotesi.
N \ A contiene tutti i numeri da 0 a n, allora deve contenere anche n + 1. Se
così non fosse, n + 1 ∈ A ma nessuno degli elementi minori di esso apparterrebbe ad A, quindi
n + 1 sarebbe l'elemento minimo di A contro l'ipotesi. Allora N \ A coincide con N e A = ∅.
Passo induttivo: se
Ora dimostriamo che dal principio del minimo intero si ottiene il principio di induzione (nella
prima forma, che è a sua volta equivalente al principio di induzione in forma forte). Sia
sottoinsieme di
N\A
N
contenente 0 e tale che se contiene
n
allora contiene
n + 1.
m
che per ipotesi non può essere 0 (che sta
m−1 ∈
/ N \ A perché m è minimo. Pertanto m − 1 ∈ A.
se n = m − 1 ∈ A allora anche n + 1 = m ∈ A, assurdo
un
Consideriamo
e mostriamo che è vuoto attraverso il principio del minimo intero. Se per assurdo
non fosse vuoto, conterrebbe un minimo
A
N\A
in A).
Allora di sicuro
Ma dal passo induttivo
sappiamo che
perché
m ∈ N \ A.
Da
cui la tesi.
+
Osservazione 1.1.1.
Se talvolta non si riesce a far partire l'induzione da
è perduto se l'insieme è induttivo da qualche elemento in poi.
n = 0,
non tutto
Si può allora usare il principio di
induzione in questa forma:
S ⊆ N e sia k ∈ N. Supponiamo che:
1) k ∈ S
2) ∀n ≥ k se n ∈ S allora n + 1 ∈ S .
Allora S ⊇ {n ∈ N : n ≥ k}.
Sia
Questo non signica che l'insieme
S
contiene solo i numeri maggiori o uguali di
k
ma la verica dei
numeri precedenti va fatta a mano, con metodi diversi dall'induzione.
. Esempio 1.1.2.
n(n + 1)
, in simboli
2
Dimostrare per induzione che la somma dei primi n numeri naturali vale
n
X
i=
i=0
Sia
n(n + 1)
2
(
S=
n∈N:
n
X
i=0
7
∀n ∈ N.
n(n + 1)
i=
2
)
.
1
I numeri naturali e il principio di induzione
È facile vedere che
0 ∈ S.
Infatti
X
i=0
Supponiamo ora che
n+1
X
i=
i=0
n
X
n ∈ S.
i=
0(1 + 0)
= 0.
2
Dimostriamo che
i + (n + 1) =
i=0
n + 1 ∈ S.
Si ha
n(n + 1)
n(n + 1) + (n + 1)2
(n + 1)(n + 2)
+ (n + 1) =
=
,
2
2
2
dove nella prima uguaglianza abbiamo usato la denizione di sommatoria e nella seconda
uguaglianza l'ipotesi induttiva. Da qui si ha immediatamente la tesi.
.
Esempio 1.1.3.
Dimostrare per induzione
1
che
n+1
1−q
1−q
qk =
k=0
n+1
n
X
q 6= 1
q = 1.
q = 1 è facile, quindi ci concentriamo sul caso q 6= 1. Base
0
si ha 1 = 1 (con la convenzione che in questo caso 0 = 1). Passo
formula sia vera per n e mostriamo che vale per n + 1. Si ha
Il caso
n+1
X
k=0
k
q =
n
X
k=0
k
q +q
n+1
(1.1.1)
dell'induzione: per
n=0
induttivo: supponiamo la
1 − q n+1
1 − q n+1 + q n+1 − q n+2
1 − q n+2
n+1
=
+q
=
=
,
1−q
1−q
1−q
dove nella prima uguaglianza abbiamo usato la denizione di sommatoria e nella seconda
uguaglianza l'ipotesi induttiva. Da qui si ha immediatamente la tesi.
1.2. Principio di induzione: esercizi proposti
- Esercizio 1.2.1. Dimostrare per induzione che, per ogni n ≥ 1, il numero α(n) := n3 +5n
è divisibile per 6.
2
R.
1 Per
una dimostrazione alternativa che non faccia uso del principio di induzione, si rimanda alla sezione
nale dei Complementi.
8
1.2
Principio di induzione: esercizi proposti
- Esercizio 1.2.2. Dimostrare per induzione che, per ogni n ≥ 1, il numero β(n) := 10n −1
è divisibile per 9.
2
R.
-
Esercizio 1.2.3. Dimostrare per induzione che, per ogni n ≥ 1 si ha
2n−1 ≤ n!
2
R.
-
Esercizio 1.2.4. Sia a ≥ −1. Dimostrare per induzione la seguente disuguaglianza, detta
disuguaglianza di Bernoulli
(1 + a)n ≥ 1 + na
2
∀n ≥ 0.
R.
-
Esercizio 1.2.5. Dimostrare per induzione che ogni intero n ≥ 2 può essere scritto come
prodotto di uno o più numeri primi (usare il principio di induzione in forma forte).
2
R.
-
Esercizio 1.2.6. Dimostrare per induzione che, per ogni n ≥ 2
r
q
√
/ Q.
rn := 1 + 1 + 1 + . . . ∈
|
{z
}
n volte
2
R.
9
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