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SPAZIO CULTURA

N. 6 Novembre-Dicembre 2016

Dal 2016 bimestrale di cultura e società

AI MARGINI

Vite agli occhi invisibili

IL MONDO INVISIBILE DEI SENZA TETTO

“Barboni”. È con questo termine, dal
connotato negativo, che spesso ci si
riferisce ai senzatetto, abitanti del
nostro mondo che sembrano appartenere ad un altro. A loro sono rivolti
rapidi sguardi, un’infinità di invasivi
sguardi che li deumanizzano, proprio
come oggetti da vetrina. Vengono
osservati, ma restano invisibili. Una

realtà tanto drammatica ci spinge a
mettere in atto delle modalità difensive per prenderne le distanze e sentirci diversi. È così che sviluppiamo
particolari pregiudizi sugli homeless.
I senza fissa dimora presentano una
grande varietà di percorsi esistenziali. Essi finiscono in strada a causa
di fattori intrinseci, come un disturbo

mentale o fisico, ed estrinsechi e
contingenti, come ad esempio la
perdita di lavoro. È bene specificare, però, che tali cause sono fortemente interconnesse fra loro: la
perdita di lavoro può portare a maturare un disturbo mentale o fisico,
oppure la comparsa di una malattia
può portare alla perdita di lavoro.
alla base del processo di emarginazione sociale ci sia una situazione
di equilibrio precario in cui un individuo vive, reso ancor più fragile
dalla povertà, che favorisce il presentarsi di stili di vita devianti a
causa dell’esclusione di opportunità
lavorative e della scarsità di servizi,
e le malattie, le quali contribuiscono al raggiungimento di tale condizione.
In tale processo di emarginazione, la perdita della casa risulta il
passaggio cruciale. Molto spesso
ai senza fissa dimora è negata la
possibilità di mantenere la propria
identità anagrafica: ciò comporta
la perdita di una casa e il diritto
ad averne una. L’impossibilità di
avere uno spazio privato comporta
una profonda ristrutturazione del
sé, perché tale condizione non permette di separare il sé privato dal

mondo se non con la pelle.
Il processo di esclusione sociale non
è solo subito dai senza dimora, ma è
anche agito: le persone senza fissa
dimora elaborano strategie attive,
equilibrate e razionali di adattamento alla città vissuta sulla strada. Modificano il proprio corpo, ristrutturano
il proprio sé e le abitudini culturali.

In conclusione, è possibile affermare che le opinioni maggiormente
diffuse sui senza fissa dimora sono
pregiudizi riduttivi, fuorvianti e non
in grado di cogliere la vera natura
del fenomeno. Ridurre i pregiudizi
sui senzatetto è di fondamentale
importanza, se si pensa che i pregiudizi costruiscono un potente stigma

” La visione
è l’arte di
vedere ciò
che è
invisibile
agli altri “
Jonathan
Swift

sociale, una prigione invisibile che
favorisce il processo di esclusione
dalla società.

Gervasone Alessia e
Maria Grazia Cultrera






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