ELISA BARBERO EGE BIENNIO ES 2 (PDF)




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GLAMOUR
n. 293 OTTOBRE 2016

€ 3,00

MODA
Casual
con stile
Country
tweed
Volumi
e forme

BEAUTY

A Milano il
grande show
della bellezza

Kranzwerfende
Viktoria
1838–45
scultura in marmo

NEW ELEGANCE

ARTE
Londra.
Torino. Miami.
Nuovi talenti
provano
a superare
il momento
di crisi. O era
un tornado
creativo?
di Cloe Piccoli

ENERGIA
Il territorio dell’arte è sconvolto da un tornado che sta sollevando gran quantità di
polvere e detriti, con il rischio di lasciarsi
dietro una landa desolata. Un ciclone vorticoso e turbolento che vive di ritmi ascensionali e cadute fragorose, generate dall’intensità dei valori monetari, spesso di breve durata. Un vortice che ha in sé
un’energia enorme e genera movimenti veloci e rapidi
che fanno spostare l’affermazione dell’arte nel mondo
in ragione di una dinamica di valorizzazione simbolica
ed economica”. Le parole
apocalittiche che aprono
il libro di Germano Celant
(Tornado americano/Arte

al potere 1949/
2008, Skira), fotografano un’epoca
complessa e contraddittoria. Quella
attuale. Attraversata, con rara energia e ottimi risultati, da molti artisti
di talento. Come
quelli visti a Londra in occasione della fiera
di ottobre (valgono una segnalazione: Cildo Mereiles
e Dominique Gonzales Foerster alla Tate). Altri invece
a Torino: anche lì, in fiera e
fuori. Nomi? Olafur Eliasson
essenziale e sublime che
rifrange cerchi di luce al Castello di Rivoli, dove abbiamo
appuntato anche i nomi di
Diego Perrone, Lara Favaretto e Pietro Roccasalva. Poi
Rosa Barba e il giovane Tadiello alla Fondazione Sandretto Rebaudengo. In questi giorni il banco di prova
è però Art Basel Miami Beach (fino a domani) e le 11
fiere parallele che animano la città: Art Miami, Art Now
Fair, Aqua Art Miami, Bridge Art Fair, la giapponese
Geisai, lnk Miami Art Fair, le tre alternative più gettonate Nada Art Fair, Pulse, Scope, e ancora Photo Miami,
Pool Art Fair, Red Dot Fair. Miami sfrutta l’occasione
per schierare le migliori mostre dell’anno nei musei e
per aprire le collezioni private. Esempi? Anri Sala: Purchase Not By Moonlight (fino al 1° marzo), al M oca
Museum of Contemporary Art, “personale” del 34enne
artista albanese. Ma da Londra a Miami, passando per
Torino, la domanda più frequente riguarda l’immediato
futuro: qualità e valori affermati riusciranno a “tenere”
nel breve e lungo periodo oppure risentiranno in maniera negativa del periodo di grave crisi dei mercati finanziari? Il “tornado” che sconvolge il territorio dell’arte, appunto.

SCULTURE. RADICALI. CINESI

di Adriana Polveroni
La mostra che inaugura il nuovo spazio londinese di Charles Saatchi, The
revolution continues: new chinese art (fino al 25 gennaio), dimostra che
possibile trovare quello della creatività cinese. E costruirci sopra un progetto
di respiro museale. Nei tre piani della galleria sfilano i migliori pittori cinesi,
dall’enigmatico Zhang Xiaogang a Feng Zhengjie, fino a Zhang Hongtu e
Wang Guangyi. A confronto con gli spiriti ribelli di oggi (Zhang Haiying e Can
Xin). Ma il meglio emerge dalle installazioni. Zhan Dali punta l’indice sul tabà
dello sfruttamento dei lavoratori, con una potente messa in scena di sculture che pendono a testa in già dal soffitto. E poi Xiang Jing e le sue figure
umane in fibra di vetro. Infine un’installazione magistrale del duo Sun Yuan
e Peng Yu: decine di vecchi in carrozzella che girano a vuoto. Imperdibile.
6 DICEMBRE 2008

VANITY NEWS

G UA R DA R E IL MURO
20 A NNI D O P O

Berlino, novembre 1989. Un berlinese
occidentale guarda verso Est attraverso
un buco nel muro, pochi giorni prima
che venga abbattuto. È uno degli scatti
della mostra 1989 Berlino anno zero, di
Livio Senigalliesi, a Milano
dal 9 al 15 novembre, per il ventennale
della demolizione del muro
(9 novembre 1989). Sempre a Milano,
fino al 30 novembre, una rassegna del
berlinese Stefan Koppelkamm (Goethe
Institut), con gli stessi scorci della città
a distanza di dieci anni; mentre
a Roma va in scena la mostra Prima
e dopo il Muro (Museo di Roma
in T rastevere, 24 ottobre-14 febbraio).
E ancora: a Torino (Sala Bolaffi,
fino al 9 novembre) la mostra
La libertà oltre il muro; a Prato
(Centro Pecci, 31 ottobre -13
dicembre) Era così. Immagini dalla
Germania Est 1959-1989; a Palermo
(Cantieri Culturali alla Zisa, fino al 26
novembre) Berlino oltre il muro.

LIVIO SENIGALLESI

Raffaella Serini

28.10.2009

VA N I T Y F A I R

33

DIFFIDATE DEI MITI MEDIOCRI
di Gerhard Richter
‹‹Artista: suona più come un titolo che come la descrizione di un lavoro. É una parola
che detiene ancora un considerevole rispetto. La gente la associa a splendore e miseria,
alla ricerca della libertà e ad un’inspiegabile indipendenza. Sembra che gli artisti conducano
vite avventurose, che precorrano i tempi, creino le opere pià nobili tra tutti gli esseri umani
e che il loro intrepido coraggio fomenti le incomprensioni dei filistei e le persecuzioni
dei dittatori. Gli artisti sono gli unici creatori, i geni incontestati, la loro fama e quella
delle loro opere deriva direttamente dal talento ricevuto in dono da Dio. La passione devota
che mettono nel loro lavoro è frutto dell’intuizione e dell’intelligenza che possiedono
per conto dell’intera umanità. Sono sempre progressisti e interessati alle cause sociali, sempre
dalla parte dei deboli ma, ricchi o poveri che siano, vivono sempre in una posizione privilegiata.
É incredibile che chiunque preferisca fare l’artista piuttosto che affrontare la vergogna
di un lavoro normale. Ma l’immagine dell’artista prima o poi verrà ridimensionata,
non appena la società comprenderà quanto è facile fare l’artista, mettere (o togliere)
su una tela qualcosa che non tutti riescono a capire e quindi non possono criticare.
Quanto è semplice darsi un tono, recitare una parte che si fa gioco di tutti, persino di se stessi.
Ma prima o poi, essere definiti artista farà venire la nausea››.
(Tratto dal libro Gerhard Richter. La pratica quotidiana della pittura di Hans Ulbrich Obrist,
ed. Postmedia Books)

Qui sopra: Olivier in tutù, 2004. ‹‹Perchè un tutù? É un congegno che svela le nostre proiezioni sui bambini››, commenta
Opie su questo spiritoso ritratto del figlio. Nella pagina accanto, Joanne Betsy & Olivia, Bayside, New York, 1998 della serie Domestic. Courtesy the artist an Regen Projects, Los Angeles. Sotto, il sogno americano visto attraverso
lo sport con Football Landscape, #3 (Notre Dame vs. ST. Thomas More, Lafayette, LA).






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