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STORIA DI UN QUADRO
CHE NESSUNO VOLEVA
Come trasformare un fallimento in qualcosa di creativo
Ok, lo ammetto. Questo quadro è un fallimento.
Un giorno un ingegnere decise di contattarmi per avere un quadro su
commissione da appendere in cucina. La cucina aveva i mobili arancioni. Ed ecco spiegati gli orribili fiorellini arancioni in 3D, proprio
come li voleva lui. Poi però decise tutto ad un tratto che non gli andava più bene. Non è mai neanche venuto a vederlo. Ha deciso dallo
schermo di un computer che non gli andava più bene.
E poi lo ammetto, il quadro ricordava brutte storie e brutte persone.
E ammetto anche che quando ho ricevuto questo compito ho detto
“e ora?”. Poi l’occhio mi è caduto su di lui, che giorno e notte sta
fuori sul mio balcone. Ma non è un’opera d’arte di Munch, quindi
nessuno si cura di lui. Eppure esiste e man mano che il tempo passa
si fa sempre più bello. La padrona lo usa per tutto: se serve un pezzo
di legno lo ritaglia da lì, se serve una base su cui fare dei lavori usa
questa tavolaccia. Persino per colorarsi un paio di scarpe. Per provare se funzionano le bombolette. Per verniciare caschi...
Il quadro invece di imbruttirsi sta diventando sempre più interessante.
Ecco la mia tecnica grafica speciale, il sovrapporsi di “lavori” che
forse un giorno formeranno un’opera d’arte.
Io seguo questo quadro come esempio di vita. Tutti dovremmo imparare a trovare del bello anche nell’essere calpestati.